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Info
Il progetto è stato finanziato attraverso il fondo interno per la ricerca della Libera Università di Bolzano come progetto storico-antropologico nel 2015. Nel contesto di una borsa post-doc di 18 mesi, l’etnologa Paola Trevisan ha condotto da un lato ricerche archivistiche presso l’Archivio centrale dello Stato, gli Archivi di Stato di Bolzano, Trento, Trieste, Udine e Gorizia e nello Holocaust Memorial Museum di Washington, dall'altro ricerche etnologiche con i Sinti in Alto Adige e nel Trentino. Il progetto si è concentrato sulle politiche del fascismo nei confronti di Sinti e Rom, sulla loro attuazione nelle zone di confine e soprattutto in provincia di Bolzano, dove risiedevano diverse comunità. Il confronto sistematico tra le fonti storiche, che permettono di tratteggiare le condizioni di vita e la repressione di Sinti e Rom durante il fascismo nelle zone di confine, e le fonti orali rilevate attraverso la ricerca etnologica per ricostruire la memoria di singoli Sinti e Rom della provincia di Bolzano e del Trentino è stato molto fruttuoso. Le informazioni tratte dai documenti (elenchi di cittadinanza, atti della polizia, atti giudiziari) sono state discusse con alcuni Sinti e Rom e confrontate con la loro memoria famigliare. In questo modo si è potuto ricostruire più fasi delle politiche repressive del regime fascista e singoli gruppi parentali di Sinti e Rom. La ricerca si è concentrata, in particolare, sui temi dell’appartenenza, della cittadinanza, delle pratiche repressive, della resistenza e delle strategie di sopravvivenza.
Principal investigator: Elisabeth Tauber, antropologa sociale. Team direttivo: Siglinde Clementi, Andrea Di Michele, Dorothy Zinn.